esercizio num 57



Avevo un male di pancia pazzesco, mi son buttata per terra e pregavo, mi ricordo benissimo che dopo tanti anni la preghiera era li, pronta. Mi ricordavo la nonna mentre pregava inginocchiata, a occhi chiusi e tuttavia quando facevo qualche smorfa mi sgridava a sottovoce, e poi, continuava con il monotono ritmo della preghiera.
Non so dirti perchè, ma ogni volta che ho un male fisico penso alle volte che mi fa male l'anima, cioè, quella cosa dentro che non si sa cosa sia ma che è li, pronta a farci vivere delle sensazione straordinarie, sia per bene che per male, comunque, ogni volta che provo questo dolore fisico, alla pancia, testa, ossa, ecc... mi viene in mente quell'altro male e penso subito, l'anima non fa male, dovremmo essere solo anima, questi corpi stupidi così scomodi, così bisognosi, così...  
Ero lì a fare questi pensieri quando è arrivato B, B rideva e mi guardava mentre un'altra volta diceva la sua solita frase "ma non mi ascolti mai" hai mangiato come si fosse il tuo ultimo giorno sulla terra, allora arrangiati! cazzi tuoi e non urlare che voglio dormire.
Io sdraiata, beh, per dirlo in modo elegante, sdraiata per terra, quasi vicina al cesso, lui che se ne andava e  io pensando ancora, meglio quando fa male l'anima, meglio...


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